OPERAZIONE RIAPRIAMO LE PORTE – GENOVA

***COMUNICATO STAMPA***
Venerdì 11 novembre all’ospedale Villa Scassi di Genova, si è svolta la seconda tappa genovese dell’Operazione “Riapriamo le porte”, una serie di presidi sotto ospedali ed RSA per liberalizzare le visite dei parenti all’interno degli ospedali. Tra i promotori: Organizzazione “Di Sana e Robusta Costituzione”, CLN – Comitato di Liberazione Nazionale, Libera Piazza Genova e Giustizia Sociale.
Le visite dei parenti sono ancora interdette o fortemente limitate perché restrizioni come il green pass, sono ormai una consuetudine inerzialmente cronicizzata nella pratica assistenziale quotidiana post-covid. Per spezzare questa abitudine, foriera di discriminazioni e disumanizzazione dei percorsi di cura, è indispensabile il nostro lavoro di sollevazione critica a partire dal basso, dal recupero delle norme morali e di buon senso, da sempre considerate “giuste”.
Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal direttore sanitario e dal direttore infermieristico. Agile la trattativa poiché alla luce delle nuove disposizioni del governo, risulta difficile anche per gli stessi dirigenti, sostenere scientificamente le grottesche contraddizioni intrinseche ad un impianto legislativo che da un lato consente il reintegro dei sanitari, dall’altro impedisce le visite ad un proprio caro, se sprovvisti del super green pass. Il direttore ha evidenziato come l’autonomia e la discrezionalità dei dirigenti siano limitate da un impianto legislativo ancora di natura emergenziale, non in linea con l’evoluzione del quadro epidemiologico. Il direttore ha convenuto con la commissione, sulla necessità di superare il controllo del green pass, tornare alla normalità e si impegna a verticalizzare le nostre istanze verso il direttore generale e gli interlocutori politici regionali.
Onoreremo subito questo mandato, portando le nostre istanze, in presidio, da vincenti, giovedì 24 novembre alle ore 10.00, a Genova, in piazza De Ferrari, sotto la regione Liguria.
Il governo, scaricando alle regioni la gestione del rientro dei sanitari e delle visite dei parenti, ha generato un quadro di estrema difformità sul territorio nazionale: l’esigibilità del diritto al lavoro dei sanitari o del diritto di accompagnare un proprio caro nel tempo della sua malattia, NON possono dipendere dal colore politico della giunta regionale di turno.
Per queste ragioni, noi pretendiamo:
1. Abrogazione totale del green pass,
2. Abrogazione del tampone per accedere ai percorsi diagnostici e terapeutici,
3. Riapertura totale alle visite dei parenti sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive,
4. Risarcimento dei sanitari sospesi e ricollocazione sicura in servizio (no a demansionamenti o a forme velate di mobbing ideologico),
5. Cancellazione bandi di recluta per sanitari ucraini.
Più di una contraddizione: sotto la regione, “Riapriamo le porte”… alla ragione!
Continuate a segnalare su info@disanaerobustacostituzione.it tutti gli abusi delle amministrazioni sulle visite dei parenti, provvederemo a prendere in carico il caso, mettervi in contatto con gli attivisti sui territori e a verticalizzare il problema verso la dirigenza sanitaria e gli esponenti politici regionali.
Tappa finale dell’Operazione: venerdì 2 dicembre ore 10.00 sotto il ministero della salute a Roma, nei giorni caldi della sentenza della Corte Costituzionale.
Libera Piazza Genova,
Giustizia Sociale.
CLN – Comitato di Liberazione Nazionale,
Organizzazione “Di Sana e Robusta Costituzione”.